Thursday, October 19, 2006

www.riformatoriliberali.org

“Il credo libertarian si basa su di un assioma centrale: nessuno può aggredire la persona e la proprietà altrui”
Murray N. Rothbard


Politiche dogmatiche o ideologiche (come quelle trasfuse nella finanziaria 2007 o nella legge 40, solo per citare due esempi) producono azioni legislative tese a emarginare intere categorie sociali (lavoratori autonomi, persone con concezioni religiose diverse o agnostiche). Esse hanno come risultato quello di lacerare il tessuto sociale di un paese, spaccare al loro interno le nazioni creando fazioni che si affrontano con ogni mezzo.
Non è necessario citare, ancora un volta, il numero dieci del “Federalist”, scritto più di due secoli or sono dal Padre Fondatore della costituzione americana James Madison, che rimane a tutt'oggi la più lucida e lungimirante analisi della tragica pericolosità della frantumazione sociale indotta, ma più spesso persino ricercata, dalle ideologie spurie e dal dogmatismo politico; ma richiamando il numero 10 del “Federalist” a complemento del manifesto promosso dai Riformatori Liberali “Per un'anima libertaria nel centro-destra” chiediamo, come soggetto politico costituito in associazione di liberi cittadini, a tutti coloro che condividono queste idee di dare immediatamente un sostegno concreto. Chiediamo l'adesione al manifesto per dare una voce nella politica italiana a chi chiede che la storia del Paese degli ultimi trent'anni non si ripeta.
Per questo motivi sosteniamo i Riformatori Liberali e il manifesto che hanno presntato dal titolo "Per dare un'anima libert-aria al centrodestra".

Sunday, October 15, 2006

24 settembre 2005 - 24 settembre 2006

MOVIMENTO LIBERTARIOLe tasse sono un furto
di Redazione13/10/2006
Il Movimento Libertario è nato nel settembre 2005, a Treviglio, una piccola città del bergamasco, grazie all’iniziativa di Leonardo Facco che ha saputo riunire 150 persone tra liberi professionisti, imprenditori e simpatizzanti. Il Movimento Libertario si rifà alle idee della Scuola di Economia Austriaca ed alle idee del filosofo Murray Newton Rothbard, oggi portate avanti in Italia dall’Istituto Bruno Leoni. L’idea è che il libero mercato e l’impegno dei privati possa rispondere alle esigenze della società e contemporaneamente che sia necessario un forte ridimensionamento del ruolo dello Stato nella vita di tutti noi. Benché le battaglie libertarie sfiorino temi come i diritti individuali e l’ingerenza dello Stato nelle vite di tutti noi, il messaggio attorno al quale tutti i libertari uniti si riconoscono è essenzialmente questo: meno tasse, meno stato. In nome di una parola troppo spesso abusata, “solidarietà", una classe di cittadini produttori (impiegati del privato, liberi professionisti, imprenditori) viene quotidianamente espropriata dei propri beni da una classe di parassiti, fatta di politici e dipendenti pubblici, che non fa altro che vivere alle spalle della prima. Noi crediamo che la solidarietà, così come ogni atto dell’agire umano, debba essere volontaria, libera ed individuale. Tassare i cittadini produttori contro la loro volontà, per offrire, quando va bene, servizi non richiesti, non è fare solidarietà, ma rubare. Niente di più, niente di meno.

Friday, October 13, 2006

Wednesday, October 11, 2006

DIAMO UN’ANIMA LIBERTARIA AL CENTRODESTRA

Firma e partecipa

Se per la politica non è più il tempo delle ideologie, è di nuovo il tempo delle idee. Ciò che distingue il centrodestra dal centrosinistra è l’idea di una società in cui a prevalere siano gli individui, le persone, con le loro libertà, le loro responsabilità e i loro meriti; dove il mercato, dei beni come delle idee, prevalga sullo Stato. L’idea di una società basata sul rifiuto di ogni costruzione sociale che imponga dall’alto uno schema di valori e di soluzioni. L’idea di un paese ancorato, anche nelle scelte politiche internazionali, ai valori della propria identità “occidentale” di cui sono parte integrante e costitutiva quelle conquiste civili, eredità dell’umanesimo liberale e cristiano, che oggi marcano la distanza rispetto alle culture teocratiche e autoritarie. Ci riconosciamo in un centrodestra che è liberale innanzitutto perché è antistatalista. Sulle questioni “eticamente sensibili”, concordiamo sulla necessità di una seria riflessione sui limiti della scienza applicata. Ma non pensiamo che, su questi temi, la politica liberale possa assegnare ogni potere allo Stato, senza riconoscere alcun diritto alla libertà dell’individuo. Il centrodestra non può contrapporsi allo statalismo economico e civile, e costruire allo stesso tempo un fronte compatto a difesa dello “statalismo etico”. Questo sarebbe un errore di carattere culturale, storico, politico ed elettorale. Il rapporto fra tradizione e innovazione, anche nel campo delle convinzioni morali e dei comportamenti privati, può meglio svilupparsi sul piano del conflitto delle idee e del mercato delle soluzioni e non su quello della “conquista dello Stato”. Tutto ciò non pregiudica, anzi esalta, il ruolo pubblico e attivo della tradizione, anche religiosa, proprio perché non la priva di occasioni di verifica reale, e non ne affida una artificiosa immutabilità alla tutela della legge. Scelgono Forza Italia e la Cdl milioni di antistatalisti, “cattolici” o “laici”, che sulle questioni etiche hanno idee e posizioni che incontrano sempre, salvo eccezioni, l’ostilità del centrodestra. Milioni di persone che, come noi, sono favorevoli, o non ostili a priori, alle unioni civili omosessuali, alla ricerca scientifica sugli embrioni soprannumerari destinati comunque alla distruzione, al testamento biologico o a una regolamentazione dell’eutanasia, a una legislazione sulla droga che non alimenti la mafia e la violenza. E che lo sono, come noi lo siamo, per ragioni quasi sempre diverse da quelle genericamente e scontatamente “di sinistra”. A tutti loro una coalizione compattamente schierata su politiche d’ispirazione confessionale per i temi etici finirebbe per chiudere la porta in faccia. Un centrodestra, moderato ma liberale, senza un’anima libertaria finisce per essere zoppo politicamente ed elettoralmente. Diamo un’anima libertaria al centrodestra.


Vittorio Feltri, Giordano Bruno Guerri, Alessandro Cecchi Paone, Tiziana Maiolo, Luca Barbareschi, Roberta Tatafiore, Mauro Mellini, Sofia Ventura, Andrea Marcenaro, Francesca Scopelliti, Mauro Suttora, Emilia Rossi, Raimondo Cubeddu, Dario Fertilio, Filippo Facci, Arturo Gismondi, Maria Luisa Rossi Hawkins, Nicholas Farrel, Ivan Maravigna, Sandra Fei, Ernesto Caccavale, Arturo Diaconale*

http://www.rl-store.com/multimedia/RL/Annuncio%20Libero1.pdf

Thursday, October 05, 2006

Riformatori Liberali

Riformatori Liberali